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Ecobonus 2019

Ecobonus 2019, ecco come funziona la detrazione per i lavori di risparmio energetico: requisiti, spese ammesse e quando si applica lo sconto del 50 per cento o del 65 per cento. 

Ecobonus 2019: guida completa a come funziona la detrazione per i lavori di risparmio energetico.
La detrazione Irpef è stata confermata anche per i lavori avviati al 1° gennaio 2019 e la proroga della detrazione fiscale del 65% e del 50% è stata confermata con l’ok definitivo alla Legge di Bilancio.
Nelle righe che seguono vedremo come funziona l’ecobonus e quali sono i lavori per i quali è possibile beneficiare del bonus Irpef in dichiarazione dei redditi. Non cambia molto nel 2019, anche se dovrebbe essere emanato un apposito decreto con novità importanti.
Ancora non è chiaro quale sarà il destino di importi detraibili e requisiti per l’accesso alla detrazione fiscale. In una nota pubblicata da Confartigianato si legge che la proroga dell’ecobonus che entrerà in Legge di Bilancio 2019 sarà accompagnata da una revisione al rialzo dei requisiti d’accesso. Si tratta di una modifica prevista dalla scorsa Legge di Bilancio, rimasta per il momento inattuata.
In attesa di ulteriori novità, facciamo di seguito il punto su cos’è e come funziona l’ecobonus 2019 per i lavori in casa finalizzati al risparmio energetico, analizzando le istruzioni fornite in merito dall’Agenzia delle Entrate.
Ecobonus 2019, proroga ufficiale: ecco requisiti e lavori ammessi in detrazione
La Legge di Bilancio 2019 ha prorogato i principali bonus per i lavori in casa, tra i quali per l’appunto l’ecobonus.
La detrazione per il risparmio energetico consente di beneficiare di uno sconto Irpef pari al 50% o al 65% della spesa sostenuta, in relazione alla tipologia di lavoro effettuato, percentuale che sale fino al 75% nel caso di lavori in condominio.
Nello specifico, la detrazione per interventi sulle abitazioni riguarda tutti gli interventi e le spese sostenute ai fini di:
• miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni, pavimenti, finestre e infissi);
• installazione di pannelli solari;
• sostituzione di impianti di climatizzazione invernale;
• interventi di domotica, cioè installazione di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento.
Detrazione lavori ecobonus 2019 a tre aliquote: ecco le regole e i lavori ammessi
La scorsa Legge di Bilancio ha modificato notevolmente le regole per l’accesso alla detrazione, stabilendo tre aliquote differenziate in base alla tipologia di spesa sostenuta.
Ecco la percentuale di detraibilità differenziato in base alla tipologia di lavori effettuati:
• Detrazione ecobonus 50% per i seguenti interventi
◦ interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d’infissi;
◦ schermature solari;
◦ caldaie a biomassa;
◦ caldaie a condensazione, che continuano ad essere ammesse purché abbiano un’efficienza media stagionale almeno pari a quella necessaria per appartenere alla classe A di prodotto prevista dal regolamento (UE) n.18/2013. Le caldaie a condensazione possono, tuttavia, accedere alle detrazioni del 65% se oltre ad essere in classe A sono dotate di sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02.
• Detrazione ecobonus 65% per i seguenti interventi
◦ interventi di coibentazione dell’involucro opaco;
◦ pompe di calore;
◦ sistemi di building automation;
◦ collettori solari per produzione di acqua calda;
◦ scaldacqua a pompa di calore;
◦ generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro.
• Detrazione ecobonus al 70% o 75% per i seguenti interventi
◦ interventi di tipo condominiale. Attenzione: tale detrazione vale per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 con il limite di spesa di 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio. Qualora gli stessi interventi siano realizzati in edifici appartenenti alle zone sismiche 1, 2 o 3 e siano finalizzati anche alla riduzione del rischio sismico determinando il passaggio a una classe di rischio inferiore, è prevista una detrazione dell’80%. Con la riduzione di 2 o più classi di rischio sismico la detrazione prevista passa all’85%. Il limite massimo di spesa consentito, in questo caso passa a 136.000 euro, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.
L’elenco dei lavori ammessi e rispettive aliquote di detrazione è contenuto nell’infografica riepilogativa realizzata da Informazione Fiscale per i propri lettori:

 

Importo massimo detraibile
Non solo la percentuale di detraibilità ma anche l’importo massimo di spesa ammessa all’ecobonus cambia in base alla tipologia di lavorio effettuato.
Il limite massimo detraibile è pari a:
• 100.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica;
• 60.000 euro per gli interventi sull’involucro dell’edificio;
• 30.000 euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, ovvero installazione di impianti dotati di caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia;
• 60.000 euro per l’installazione di pannelli solari utili alla produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università
Chi può richiedere l’ecobonus
La detrazione fiscale per interventi volti al risparmio energetica e alla riqualificazione della propria abitazione e del condominio, ovvero quanto previsto dall’ecobonus 2019 è rivolta a tutti i contribuenti, anche i titolari di reddito di impresa, che risultino possessori di un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica.
Potranno richiedere la detrazione fiscale anche i contribuenti incapienti in relazione alle spese sostenute in edifici privati: si tratta, in pratica, di chi ha redditi esentasse in quanto inferiori al minimo.
Nel dettaglio, i contribuenti che possono richiedere la detrazione fiscale sono:
• i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
• le associazioni tra professionisti;
• gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
• persone fisiche ovvero: titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini per gli interventi sulle parti comuni, inquilini, coloro che possiedono un immobile in comodato, familiari o conviventi che sostengono le spese.
La detrazione fiscale è riconosciuta soltanto su lavori di riqualificazione energetica effettuati su unità immobiliari ed edifici residenziali esistenti. Non sono ammesse in detrazione le spese sostenute in corso di costruzione di un nuovo immobile.
Ecobonus 2019: novità in arrivo?
Non è chiaro se saranno introdotte novità in merito alle percentuali di detrazione o se queste resteranno pari al 50% e al 65% così come previsto dalla scorsa manovra.
Per i lavori sul risparmio energetico già a luglio si era parlato di un nuovo decreto del MISE che avrebbe modificato i limiti di spesa per i lavori ammessi in detrazione fiscale.
Ecobonus 2019, ipotesi nuovi limiti di spesa
Se la proroga è certa, è ancora poco chiaro come sarà l’ecobonus dal 2019. La bozza del decreto del MISE, MEF e MIT resa nota nello scorso mese di luglio stabiliva nuovi criteri e limiti di spesa per il calcolo della detrazione fiscale sui lavori di risparmio energetico.
Il decreto, ancora non approvato ma espressamente previsto dalla scorsa Legge di Bilancio per adeguare i limiti d’importo agevolabili, fermi dal 2009, stabiliva che la spesa massima detraibile fosse calcolata in base al metro quadro o al kw.
Immediata conseguenza delle novità che potrebbero, a questo punto, prendere il via a partire dal 1° gennaio 2019 sarebbe una riduzione dell’importo agevolabile con l’ecobonus.
Le novità, tra l’altro, non riguarderebbero soltanto l’importo massimo di spesa detraibile ma anche gli adempimenti necessari per beneficiare della detrazione del 50% o del 65%, con nuove regole in merito alla compilazione del bonifico parlante.
Cosa potrebbe cambiare dal 2019? I limiti di spesa dell’ecobonus verrebbero calcolati al metro quadro o in base ai kilowatt. Il tetto di spesa che sarà necessario rispettare sarà duplice: da un lato quello globale per tutte le spese sostenute e dall’altro i valori unitari per ciascuna delle spese detraibili. Anche sul tetto di spesa globale, inoltre, si parla di una possibile pesante riduzione.

 

FONTE Informazione Fiscale S.r.l. (link)